
La Finanziaria 2020 rivoluziona i crediti d’imposta
Quello che si prospetta all’orizzonte con la finanziaria 2020 è una vera rivoluzione nei crediti d’imposta, con la pubblicazione del 30 dicembre 2019 in Gazzetta Ufficiale del “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022” sono stati infatti chiariti alcuni aspetti importanti e al fine di sostenere con maggior efficacia i processi di transizione digitale delle imprese, è stata quindi completamente rivista la disciplina degli incentivi fiscali previsti da Industria 4.0.
Ma quali sono le novità introdotte dalla Finanziaria 2020 per i crediti d’imposta?
La novità più importante riguarda la modifica di iper e super ammortamento che verranno convertiti in crediti d’imposta, confermando così i rumor che circolavano già nel 2019. Per gli investimenti ordinari di beni strumentali è previsto un credito d’imposta del 6% mentre per gli investimenti legati a beni funzionali alla trasformazione tecnologica o digitale delle imprese, il credito d’imposta è fissato al 40% per investimenti fino a 2,5 milioni, e al 20% per investimenti oltre i 2,5 milioni. Inoltre, è previsto un credito d’imposta del 15% per l’acquisto di beni immateriali quali, ad esempio, software, piattaforme, applicazioni connesse a investimenti in beni materiali 4.0 fino a un massimo di 700.000 €.
Grandi novità anche in relazione all’ambito ricerca & sviluppo: è stata fissata al 12% la percentuale di credito d’imposta spettante per attività R&S e sono state inoltre ridefinite le modalità di fruizione da parte delle imprese. Atteso entro fine febbraio un Decreto ad hoc da parte del Mise che chiarirà aspetti e dinamiche di questa misura. Sono stati definiti, infatti, crediti d’imposta come quello per design e innovazione estetica (destinato fondamentalmente alle attività quali concezione e realizzazione di prodotti per campionari per esempio nel campo tessile e dell’abbigliamento) o quello per le innovazioni tecnologiche di prodotto e processo (il credito viene innalzato al 10% se le attività sono volte a realizzare prodotti innovativi o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per raggiungere un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0).
Il panorama dei crediti d’imposta si arricchirà inoltre di voci e tipologie molto più specifiche rispetto al recente passato: è doveroso ricordare la conferma del credito d’imposta formazione 4.0 variabile dal 30% al 50% a seconda della dimensione d’impresa, misura impreziosita dall’abrogazione relativa all’adempimento relativo alla stipula e al deposito dei contratti collettivi aziendali o territoriali presso l’Ispettorato del Lavoro.
È stato inoltre stato introdotto un credito d’imposta a favore delle imprese che intendono partecipare a fiere internazionali, con una percentuale prevista del 30% fino a un massimo di 60.000 €.
Infine, per le imprese attive nel settore della plastica, che attueranno adeguamenti tecnologici volti alla produzione di manufatti compostabili secondo lo standard EN13432:2002, viene riconosciuto un credito d’imposta del 10% sulle spese sostenute fino a un massimo di 20.000 €.


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